roberto gilli poesia digitale
----- teoria: note sulla poesia digitale -----

INTRODUZIONE
Che cos'e' la poesia digitale? Come si e' sviluppata e come si sta sviluppando nel mondo? Questo documento cerchera' di rispondere a queste due domande partendo dal mio punto di vista personale, dal percorso che, negl'ultimi quindici anni, mi ha portato ad analizzare ed esplorare questa nuova forma d'arte.

QUALCHE DEFINIZIONE
La poesia digitale (a volte chiamata anche e-poetry) e' una definizione che contiene due ambiti fino a pochi anni fa decisamente separati: la poesia e il mondo digitale legato, in qualche modo, al computer. Provo a definire meglio l'oggetto che andremo ad esplorare.
Poesia e', secondo la definizione del vocabolario Devoto-Oli, -l'espressione di un contenuto spirituale in corrispondenza di peculiari schemi ritmici e stilistici, tradizionalmente contrapposto a prosa-. Il mio vecchio Zanichelli dice invece: - l'arte di comporre versi o, piu' generalmente, di esprimere in forma d'arte la propria visione della realta'. Il digitale e' invece, sempre secondo il Devoto-Oli, - ... cio' che tratta grandezza sotto forma numerica.-
Nessuna di queste definizioni parla, com'e' corretto aspettarsi, dello stile, della poetica: lirica, epica, simbolista, ermetica, metrica o libera, stampata in modo tradizionale, concreta o orale.
Secondo queste definizioni una poesia "tradizionale" pubblicata su internet in forma testuale o scritta a mano, e' poesia digitale. (01, 02)
In realta', considero questo tipo di poesia come "semplice poesia" che sfrutta, invece della carta stampata, la diffusione e la visualizzazione digitale.

POESIA DIGITALE: USARE IN MODO CREATIVO IL COMPUTER
Poesia digitale deve essere qualcosa che, pur non staccandosi dal flusso millenario dell'arte chiamata poesia, incorpora le potenzialita' del digitale per fare qualcosa che prima non era possibile.
Questa e' anche la conclusione della pagina wikipedia che tratta della digital poetry (03): "la poesia digitale e' un termine che si riferisce ad un ampio spettro di approcci alla poesia che hanno in comune l'uso prominente e cruciale dei computer".
Un flusso storico e tecnologico, centrato sulle opere con fruizione e creazione personali e centrate sulla parola, ci puņ forse aiutare a chiarire quello che e' la poesia digitale.

POESIA IPERTESTUALE
Le potenzialita' dei primi computer e di internet erano principalmente collegate alla stesura di testi e all'ipertestualita' (cioe' alla fruizione non lineare del testo). Gli strumenti utilizzati erano diversi e la diffusione avveniva prima via dischetto o CDROM e, successivamente, via internet. Nel mondo anglosassone tali prodotti sono ancora commercializzati (04).
La poesia ipertestuale si concentra sulle potenzialita' della navigazione non lineare del testo: poesie che diventano quindi reti di versi, strutture complesse da leggere e esplorare scegliendo le parole chiave da seguire.
Dalla mia esperienza personale, i testi che venivano costruiti erano sempre molto vicini alla prosa e spesso usavano, tra le possibilita' espressive del mezzo, la disposizione spaziale e tipografica delle parole (05).

POESIA IPERTESTUALE: NOCCIOLO DEL DIGITALE
Ampi studi teorici sono stati portati avanti sulle strutture ipertestuali e ancora oggi vengono analizzate dagli esperti e dagli autori. Questo aspetto non deve stupire, infatti, per quanto un ipertesto ci possa apparire "semplice" per la sua assenza di multimedialita', esso contiene tutte le difficolta' teoriche proprie dei media non lineari: come gestire il progresso dell'opera in un sistema non controllato totalmente dall'autore? come dare liberta' al lettore e non creare strutture incomprensibili o banali?
Tutte queste domande (applicabili sia alla poesia sia alla prosa ipertestuale) sono ancora attualissime, per esempio nella relazione tra gioco e narrazione, e sono applicabili a tutti i lavori digitali.
La struttura ipertestuale, in quanto non lineare e potenzialmente interattiva, e' il nucleo innovativo del mondo digitale rispetto agli altri media.

POESIA DINAMICA: NATURA E ORIGINI
Dopo il testo e i collegamenti ipertestuali, si resero disponibili le immagini attive e quelle dinamiche delle gif animate. Era quindi possibile utilizzare in modo sempre piu' deciso l'aspetto visivo delle parole, la loro disposizione nello spazio e anche il loro movimento: questo diede vita ad una ricerca che si potrebbe chiamare -poesia dinamica-.
Per poesia dinamica intendo quelle opere che fanno largo uso per i testi della grafica in movimento.
La poesia puo' diventare un semplice gioco visivo (06) o cercare di ricreare flussi testuali piu' legati ai contenuti.

POESIA DINAMICA: ORIGINI
La poesia dinamica e' figlia diretta, piu' o meno coscientemente, della poesia concreta ma aggiunge l'aspetto dinamico che il mezzo cartaceo non poteva avere. Per poesia concreta (nata a sua volta dalla antichissima tradizione del -carme figurato-, del -calligramma- e della tradizione ebraica e araba di disegnare con le parole) si intende la poesia che utilizza in modo molto deciso l'aspetto tipografico e spaziale delle parole. I primi grossi autori moderni in questo campo furono i francesi (mallarme', apollinaire), i futuristi italiani (Marinetti e gli altri) e russi. La ricerca in questo campo fu poi proseguita dalla poesia concreta (anni cinquanta) e quella visiva (anni sessanta e settanta) (07).

POESIA DINAMICA: IL TEMPO
L'utilizzo dell'aspetto dinamico introduce una nuova potenzialita', e un nuovo problema, nella creazione (e forse anche nella fruizione) dell'opera: il tempo.
A differenza della poesia ipertestuale, dove e' il lettore a leggere e a decidere quando passare al frammento successivo, nella poesia dinamica il tempo diventa un parametro della poesia stessa, un parametro scelto dall'autore. In qualche modo e' come avvicinarsi alla musica e al film partendo dal romanzo. Una nuova variabile in gioco e' la possibile creazione di piu' flussi testuali paralleli.
Ambedue questi aspetti possono essere ulteriormente complicati da un nuovo elemento che diventa tecnologicamente accessibile (anche se in modo piuttosto impreciso): la traccia sonora in grado di portare, all'interno della pagina HTML, un accompagnamento musicale o di voce recitante (08).

POESIA DINAMICA: IL LOOP
Sia le immagini animate sia le tracce audio di quelle che abbiamo definite poesie dinamiche (HTML e GIF animate) hanno la caratteristiche di essere dei loop (un ciclo di parole o suoni che si chiude su se stesso per ripetersi all'infinito). Tale concetto, nuovo rispetto alle altre arti tradizionali, sembra diventare un nodo centrale della riflessione sull'arte digitale e quindi anche sulla poesia digitale (09).
La presenza dei loop implica pero', quasi sempre, una spinta verso l'aspetto ossessivo della comunicazione, Beckett piu' che verso Pascoli o Saba.

POESIA DINAMICA: CONCLUSIONI
Per concludere quindi, la poesia dinamica introduce, nella creazione dell'opera poetica, aspetti grafici (testuali, tipografici, immagini) e multimediali (audio), flussi temporali indipendenti dal lettore (simili ai video o alla cinematografia ma anche alla musica e alla lettura pubblica della poesia) e presentazione parallela di diversi contenuti. Tutti questi aspetti poi possono essere organizzati in strutture complesse simili a quelle della poesia ipertestuale. E' chiaro che tutti queste possibilita' rendono sempre piu' complessa la realizzazione di opere poetiche. Ma prima di commentare il rapporto poesia-complessita'-media voglio descrive l'utimo passo tecnologico e di media legato alla poesia digitale.

POESIA MULTIMEDIALE
L'aumento della potenza di calcolo dei computer, della banda disponibile in internet e la nascita di nuovi strumenti tecnologici di sviluppo (principalmente Flash Macromedia) hanno offerto agli autori pieno accesso a strutture ipertestuali e multimediali in grado di gestire testi semplici, testi grafici animati, immagini statiche e dinamiche, suoni, voci recitanti, elementi di interazione con l'utente sia diretti (click) sia indiretti (registrazione delle azioni, risposte al movimento del mouse o della tastiera ecc.) e linguaggi di programnmazione per controllare in ogni aspetto l'opera.
Le poesie multimediali possono combinare ogni aspetto visivo, sonoro e di interazione che l'autore, opportunamente educato all'utilizzo di strumenti sempre piu' complessi, puo' desiderare.

POESIA MULTIMEDIALE: MEDIA
Gli aspetti concettualmente nuovi, rispetto alle forme precedentemente descritte, sono principalmente legati alla maggiore gestione dei media (flussi di immagini, suoni o audio senza piu' limitazioni di estensione) e alla possibilita' di integrare la programmazione per la gestione della struttura e dell'interazione con l'utente. La gestione piu' raffinata dei media avvicina sempre piu' un prodotto multimediale a quello che siamo abituati a conoscere come video arte o cinematografia, le possibilita' avanzate di programmazione permettono di creare "al volo" qualsiasi effetto voluto in funzione del caso, della struttura, della storia della fruizione e, soprattutto, dell'interazione dell'utente (10, 11, 12, 13).
In generale, come mia impressione difficilmente provabile, il maggior controllo del mezzo digitale, i numerosi media disponibili e le minori limitazioni tecniche hanno spostato le produzioni verso opere piu' calme e riflessive rispetto ai primi lavori maggiormente ossessivi e centrati su loop fortemente ritmati e ripetitivi.

POESIA 3D
Per poesia 3D intendo la commistione di parole poetiche con spazi virtuali tridimensionali: una sorta di poesia concreta tridimensionale, una sorta di land art verbale. Il lettore puo' esplorare, come in un gioco, spazi architettonici o onirici e, in questo modo, assorbire parole, immagini e suoni. Tutto quanto detto precedente e' ancora valido ma lo spazio da bidimensionale (lo schermo) diventa, virtualmente, tridimensionale: le pagine si trasformano in stanze, piazze, strade o luoghi astratti. Gli esempi di questo tipo non sono numerosi per questioni legate alla creazione (grande complessita' dei software) e alla fruizione (e' infatti richiesta un po' di dimestichezza con i sistemi di navigazione) (14, 15).
Possiamo pero' attenderci che, con il crescere delle potenzialita' di calcolo dei computer e con la possibilita' di immergerci in ambienti virtuali, queste strade saranno esplorate con maggiore attenzione.

UNA NOTA SULLE ALTRE FORME
Ci sono altri aspetti che non ho illustrato: la creazione di poesie collaborative, la forte concentrazione sulla programmazione, gli utilizzi in performance, musei, l'utilizzo della mail ecc. Ci sono, poi, moltissimi esempi di webart, unione tra parole, video e musica (il movimento dei vj per esempio) che sfiorano quello che viene definito poesia digitale. Di tutte queste forme artistiche digitali non ho parlato in quanto, rispetto alle forme viste, sono meno legati alla creazione e fruizione personale e alla centralita' del testo nell'opera.

COMPLESSITA' E POESIA
Come visto nel breve percorso appena concluso, la tecnologia digitale, nell'arco di poco piu' di dieci anni, ha offerto sempre piu' strumenti e media al poeta. Tali possibilita' aumentano pero' la complessita' di creazione: al poeta digitale viene richiesta la conoscenza del linguaggio, degli aspetti sonori e musicali, degli aspetti visivi, della tecnologia per la gestione digitale dei media, padronanza della struttura e della programmazione. Questa complessita' porta con se' dei rischi. Il primo rischio, e secondo me piu' pericoloso, e' l'innamoramento nei confronti mezzi tecnologici a discapito della cura della forma e del messaggio: il fare una cosa non perche' questa ha una valenza reale per l'opera ma in quanto "e' possibile farlo".
Un secondo problema e' la gestione sinergica dei diversi media, cioe' di come trattare i diversi media in modo che essi potenzino, nella loro interazione, il messaggio invece di disperderne la forza.

PERCHE'?
Una domanda si pone. Se per imparare a scrivere bene una poesia e' necessaria una vita di dedizione, a quale scopo ricercare nuovi modi di fare poesia? Non sono sufficienti carta e penna e molto studio, passione e lavoro?
Non credo ci sia una risposta semplice, sicuramente non c'e' una gerarchia tra poesia e poesia digitale e sicuramente e' sempre stato proprio dell'essere umano cercare di utilizzare i nuovi mezzi a disposizione per creare il bello e il poetico.
Il problema del -perche'- si pone, credo, ad ogni nascita di una nuova arte: l'esempio piu' eclatante e' sicuramente il cinema che, poco piu' di cento anni fa, muoveva i suoi primi passi incerti. Nei primi anni del cinema probabilmente non si faceva "arte" ma ora, alla fine di questo percorso, credo che tutti siano felici del fatto che tanti autori hanno collaborato e faticato per creare un nuovo tipo di arte.

I FUTURI
Nessuno puo' dire che cosa sara' il futuro della poesia digitale. La previsione che mi sento di poter proporre e' che non ci sara' UN futuro ma DIVERSI FUTURI. Sicuramente la tecnologia sta tendendo verso l'unificazione dei media: attraverso lo standard MPEG-4 (e successivi) un prodotto digitale sara' nello stesso tempo film, prodotto interattivo, televisione, gioco e molte altre cose ancora. Questo rendera' piu' semplice la diffusione e permettera', probabilmente, una maggiore concentrazione sulla forma e i contenuti rispetto alla tecnologia (16, 17).
Il lavoro del poeta digitale sara' comunque diverso da quello degli altri autori anche se il mezzo finale sara' unificato. I problemi da affrontare, per fare poesia con questi nuovi strumenti, saranno quelli di sempre (parole, ritmo, sintesi, verita') uniti a quelli nuovi descritti precedentemente (non linearita', struttura, gestione sinergica dei media). La poesia digitale (e quindi, in parte, la poesia stessa) vivra' se sara' capace di elaborare un linguaggio autonomo, distinto da quello narrativo cinematografico o da quello fortemente interattivo delle produzioni ludiche.

I PASSATI CHE SI FANNO FUTURO
L'ultima nota che voglio delineare riguarda la mia personalissima visione della poesia digitale e del suo futuro.
Credo che dopo aver superato i limiti tecnologici e dopo aver superato l'ubriacatura tecnologica, lo sguardo del poeta digitale deve tornare a quello che di piu' vero il passato puo' insegnarli.
E' solamente mettendo le radici nel passato, negli antichi maestri, che la poesia digitale puo' tentare di crescere come arte nuova e vitale.
I nostri maestri, per la nuova poesia digitale, possono essere Petrarca e Dante, Monteverdi e Giotto o gli antichi poeti orali che recitavano nelle piazze dei paesi o tutti gli uomini che hanno guardato e descritto il mondo prima di noi con parole poetiche, curate.
In fondo, quello che conta veramente nella poesia digitale e' il sostantivo e non l'aggettivo.



roberto gilli maggio 2006

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LINK (quelli esterni si aprono in una nuova finestra del browser)
1) Sito di condivisione di poesie e commenti: http://vetrina.clubpoeti.it/index.html (torna all'articolo).
2) Una poesia scritta a mano ma pubblicata in digitale: blog (torna all'articolo)
3) Pagina wikipedia che tratta della digital poetry: http://en.wikipedia.org/wiki/Digital_poetry (torna all'articolo).
4) Sito che si occupa di "ipertesti seri", in prosa e in poesia: http://www.eastgate.com/catalog/Poetry.html (torna all'articolo).
5) Un buon esempio di poesia ipertestuale, in inglese, e' -penetration- di Robert Kendall: http://www.eastgate.com/Penetration/Welcome.html (torna all'articolo).
6) Esempi di poesia dinamica "giocosa" si possono trovare nella serie "i-story" del novantotto:
http://users.bigpond.net.au/mangolegs/cyberpoetry1995-1997/iwb/sogni.html (torna all'articolo).
7) Un buon articolo sulla poesia contreta si puo' trovare, in inglese, sul sito UBU: http://www.ubu.com/papers/solt/index.html (torna all'articolo).
8) Esperimenti di poesia dinamica in HTML, del 1997: http://www.robertogilli.it/frammenti/poesiehtml/indicepoesiehtml.html (torna all'articolo).
9) Per la centralita' del loop nell'arte digitale e' possibile vedere gli scritti di Lev Manovich come per esempio: http://www.trax.it/lev_manovich.htm (torna all'articolo).
10) Poesie digitali dell'artista Reiner Strasser (inglese): http://netartefact.de/repoem/re_affair.html (torna all'articolo).
11) Poesie digitali (per il web o per DVD-video) (italiano): http://www.robertogilli.it/opere.html (torna all'articolo)).
12) Sito, non vitale, con numerosi autori (inglese): http://www.poemsthatgo.com/ (torna all'articolo).
13) Poesia digitale ispirata all'haiku (italiano): http://www.amonitorspento.org/haiku_progetto.html (torna all'articolo).
14) Aya Karpinska propone qualche esempio di poesia 3d anche se principalmente concentrato sulle installazioni: http://technekai.com/ (torna all'articolo).
15) Un grande lavoro di poesia 3D del 1999, "wanderung digitale" sara' pubblicato a breve online e su DVD video: http://www.robertogilli.it (torna all'articolo).
16) La pagina wikipedia dell'MPEG-4 in inglese e in italiano: http://en.wikipedia.org/wiki/MPEG-4 , http://it.wikipedia.org/wiki/MPEG-4 (torna all'articolo).
17) Un esempio di nuovo strumento (molto legato alla programmazione) per il multimedia: http://www.processing.org/ (torna all'articolo).

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